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News: ADNKRONOS:Cassazione, via dal condominio studi medici per malattie infettive
Inviato da: Anonymous di Venerdì, 01 Luglio 2011 - 06:40 PM |
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Cassazione, via dal condominio studi medici per malattie infettive
Roma, 30 giu. (Adnkronos Salute) -
Via dal condominio gli studi medici che curano malattie infettive o contagiose. Il divieto, in linea di principio, vale anche per circoli ricreativi, scuole di musica o di ballo. Lo sottolinea la Cassazione che, regolamento condominiale alla mano, ricorda come "resta vietato di destinare gli appartamenti, i negozi e i locali deposito ad impianti commerciali pericolosi, ad uso sanatorio, di gabinetto di cura malattie infettive o contagiose, a scuola di musica, canto e ballo, a circoli ricreativi e politici". La Cassazione dà invece il via libera agli studi di dermatologia. In particolare, la Seconda sezione civile - sentenza 14460 - ha accolto il ricorso di Nicola B., medico specialista in dermatologia che nei due gradi di giudizio precedenti si era visto negare il diritto a rimanere in un condominio di Aversa, nel Napoletano, dove aveva lo studio professionale insieme ad altri medici dal 1981. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere prima, e la Corte d'appello di Napoli nel maggio 2005, avevano dichiarato illegittima la destinazione dell'appartamento del dermatologo a studio professionale sulla base del fatto che "la branca della dermatologia includeva anche la diagnosi e cura di malattie parassitarie". Contro il doppio verdetto negativo, Nicola B. ha fatto ricorso in Cassazione, facendo notare che il regolamento condominiale inibisce la destinazione di locali che presentino un "carattere di oggettiva pericolosità". Piazza Cavour ha accolto la tesi difensiva e ha evidenziato che i giudici dei due gradi precedenti hanno dedotto l'effettiva destinazione dell'immobile "non da un elemento di fatto concreto, ma solo dalla specializzazione medica di cui è in possesso il proprietario, dato insufficiente in assenza di una complessiva interpretazione della clausola" che vieta la destinazione a locali "di cura malattie infettive o contagiose". Sarà ora la Corte d'appello di Napoli a riesaminare la vicenda alla luce del dettato di piazza Cavour.
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